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Pochi giorni fa, nel Giornale di Vicenza è apparso un titolo allarmante: SOS Alzheimer: 2400 malati, cala l’età.
Stress, farmaci e alimentazione inadeguata, di pari passo con il costante invecchiamento della popolazione predispongono allo sviluppo di malattie neurodegenerative come il morbo di Alzheimer e di Parkinson. Secondo l’OMS i casi i casi previsti di demenza e Alzheimer triplicheranno da 50 milioni a 152 milioni entro il 2050; per questo motivo l’OMS ha sviluppato e sta implementando il Global Dementia Observatory, una piattaforma di informazione, scambio e raccolta dati.
Non ci sono valide cure farmacologiche per le malattie neurodegenerative. Per questo la prevenzione è importante: lo stile di vita ha un ruolo protettivo importante per la salute “mentale” degli individui, ma possiamo prevenire anche con sostanze adattogene come i funghi medicinali. In particolare Ganoderma lucidum e Hericium erinaceus sono quelli considerati più efficaci.
Hericium erinaceus chiamato anche Yamabushitake e Houtou, è un fungo molto utilizzato nella tradizione orientale per tutte le problematiche gastroenteriche, e dai Nativi Americani dove era parte integrante della “borsa medicina” e veniva usato per favorire la cicatrizzazione delle ferite.
Da esso sono stati estratti composti a basso peso molecolare, erinacine dal micelio ed ericenoni dal corpo fruttifero, in grado di attraversare la barriera ematoencefalica e di indurre l’espressione genica del NGF da parte dell’astroglia. Queste due classi di molecole sono le prime sostanze attive naturali individuate, in grado di effettuare un’azione di recupero strutturale e funzionale dei neuroni cerebrali e con effetti di protezione neuronale, neuritogenesi e induzione di mielinizzazione.
Il Ganoderma lucidum o Reishi è il fungo più utilizzato in micoterapia per il riequilibrio del sistema nervoso autonomo, per la gestione dell’infiammazione e dello stress ossidativo che esercitano un ruolo centrale anche nello sviluppo del morbo di Alzheimer e di altre patologie neurodegenerative. Il Reishi antagonizza ed attenua la neurotossicità indotta dai depositi di -amiloide che contribuiscono allo sviluppo della malattia di Alzheimer. Uno studio Giapponese durato 8 mesi ha dimostrato che la sua assunzione da parte di pazienti affetti da malattia di Alzheimer induce significativi miglioramenti delle funzioni cognitive, dell’orientamento nello spazio e nel tempo e della memoria.
Come affermava Benjamin Franklin “An ounce of prevention is worth a pound of cure”, ossia “un grammo di prevenzione vale più di un kilogrammo di cura”.
È molto importante innanzitutto migliorare stile di vita e alimentazione, ma i funghi medicinali possono offrire un’importante strategia di prevenzione e un aiuto, in caso di malattia già conclamata, per rallentare la progressione di malattia.