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Uno dei temi più delicati del nostro tempo è quello del benessere del cervello: malattie come Alzheimer, Parkinson e demenza spaventano e colpiscono sempre più persone. Per parlarne abbiamo incontrato la dottoressa Stefania Cazzavillan, biologa, nutrizionista, naturopata ed esperta in medicina funzionale integrativa, per parlare di uno dei temi più delicati del nostro tempo: il benessere del cervello. Autrice del libro Un cervello tutto nuovo, Cazzavillan spiega con chiarezza come memoria, concentrazione, umore e funzioni cognitive siano oggi messe a rischio da abitudini errate e da uno stile di vita sempre più neuroinfiammatorio.
«Il problema più grande che le persone mi confidano non è la perdita di memoria in sé. È la paura di non essere più loro stesse», racconta. «Paura di perdere il controllo, di non essere più presenti. Ed è una paura fondata: quando si sviluppa una patologia neurodegenerativa, non si può più tornare indietro».
MALATTIE NEURODEGENERATIVE SONO CRESCIUTE IN MODO ESPONENZIALE IN AUMENTO
«Rispetto agli anni Cinquanta, abbiamo un aumento significativo e preoccupante; per alcune patologie quali il morbo di Alzheimer tale aumento è stato quantificato dell’800%: se una volta si ammalava una persona su cento, oggi sono otto su cento. E questo ha un impatto enorme, sia sul piano sociale che familiare».
Non si tratta solo di Alzheimer. Anche Parkinson, demenza frontotemporale, morbo di Pick, e in generale l’aumento di ansia, depressione e insonnia sono segnali chiari che qualcosa non va. Secondo l’esperta, la prevenzione è l’unico vero strumento di difesa. Ma per essere efficace, va iniziata molto prima dell’insorgenza dei sintomi, e commenta: «Le basi per un’Alzheimer, per un Parkinson, si mettono anche trent’anni prima. Ecco perché dobbiamo iniziare a prenderci cura del cervello già a 30 o 40 anni».
Il cervello plastico
Per decenni si è creduto che il cervello umano fosse un organo statico, immutabile. Raggiunta la maturità, si pensava che il numero dei neuroni restasse fisso o potesse solo calare. Ma oggi sappiamo che non è affatto così.
«Il cervello è plastico – continua la dottoressa – si adatta, si trasforma, crea nuove connessioni. E soprattutto, è in grado di generare nuovi neuroni: un processo chiamato neurogenesi».
La scoperta è relativamente recente. «Fino agli anni Novanta, si pensava che la neurogenesi fosse impossibile. Oggi sappiamo che possiamo ripristinare neuroni persi e potenziare la nostra rete neuronale anche in età adulta».
Ma questa capacità, spiega Cazzavillan, non è automatica. Dipende dallo stato di salute generale, e in particolare dalla presenza o meno di neuroinfiammazione.
L’infiammazione cronica, infatti, compromette la produzione di fattori di crescita neuronale, ele- menti chiave per favorire plasticità e rigenera- zione. Ed è qui che entrano in gioco stile di vita e abitudini quotidiane.
I PILASTRI DELLA SALUTE CEREBRALE
Per favorire neuroplasticità e neurogenesi, non servono miracoli. Servono azioni quotidiane consapevoli. Per mantenere il cervello in salute, la dottoressa individua cinque fattori chiave, di cui i primi tre assolutamente non negoziabili:
Controllo alimentare: «Ridurre gli zuccheri, eliminare gli ultra-processati, nutrirsi di cibo vero. È il primo atto concreto per fermare l’infiammazione». Gestione dello stress: «Tecniche come meditazione, respirazione, yoga, tai chi e pilates abbassano i livelli di cortisolo e calmano l’infiammazione cerebrale».
Qualità del sonno: «Durante il sonno profondo si attiva il sistema linfatico, una sorta di “autolavaggio” cerebrale che elimina le tossine. Ma il sonno deve essere naturale: i sonniferi, ad esempio, rendono inefficace questo processo».
Stimolazione cognitiva e fisica: «Sudoku, cruciverba, apprendere una lingua, iscriversi all’università della terza età, fare movimento. Ogni nuova esperienza rafforza i circuiti cerebrali».
Supporti adattogeni e alimentari mirati: «Dai 40 anni in poi, il corpo ha spesso bisogno di aiuto. I funghi medicinali, le alghe, i nootropi naturali possono diventare preziosi alleati».
IL NEMICO INVISIBILE DELLA NEUROPLASTICITÀ
Tra tutti i fattori che compromettono il funzionamento cerebrale, ce n’è uno subdolo, onnipresente, e spesso ignorato: lo stress cronico.
«Lo stress continuo non è solo un fastidio emotivo. È una condizione biologica che abbassa il BDNF, il fattore neurotrofico derivato dal cervello, e manda in disequilibrio i neurotrasmettitori».
Il risultato? Perdita di concentrazione, sbalzi d’umore, memoria offuscata, accelerazione dell’invecchiamento cerebrale.
Per questo la dottoressa suggerisce di ritagliarsi almeno un’ora al giorno per sé stessi. Non serve isolarsi in Tibet: basta fare qualcosa che rilassi e scarichi le tensioni.
Ecco alcune strategie pratiche:
… qualsiasi cosa che ci rilassi e ci faccia stare bene:
«Anche attività semplici come la lettura o una ti- sana serale possono spegnere il cortisolo e aiutare il cervello a recuperare».
IL SONNO COME RESET DEL CERVELLO
Una mente lucida nasce di notte. È mentre dormiamo che il cervello attiva il sistema glinfatico, un meccanismo che pulisce dalle scorie accumulate durante il giorno e favorisce il recupero e la rigenerazione cerebrale.
«Se il sonno è disturbato o indotto da farmaci – commenta Stefania Cazzavillan – questo processo è molto meno efficace. Le tossine si accumulano e il cervello invecchia più in fretta». Dormire bene non è un lusso, ma un intervento preventivo contro l’invecchiamento cerebrale. I consigli pratici della dottoressa sono: soprattutto la sera, evitare l’uso di computer, tablet, cellulari oppure usare lenti con filtro per luce blu, mangia- re poco (o saltare del tutto) la cena, evitare sport intenso la sera, fare meditazione guidata prima di dormire, bere tisane rilassanti o detossificanti (ta- rassaco, cardo, malva, melissa), comunque bevande calde.
PREVENZIONE CON NOOTROPI E CON FUNGHI MEDICINALI NOOTROPI
Quando iniziano i sintomi – confusione, perdita di attenzione, stanchezza mentale – è il momento di intervenire con sostanze di supporto. Non farmaci, ma nootropi naturali e funghi medicinali:
«I nootropi naturali potenziano le funzioni cerebrali, riducono l’ansia, proteggono dai danni neurologici. E non creano dipendenza» – commenta Cazzavillan.
Hericium, in particolare, stimola direttamente la neurogenesi. E uno studio italiano ha dimostrato che nei topi anziani inverte la fragilità cognitiva di 23 anni.
Ma la vera cura, ricorda l’esperta, è iniziare presto. La mente non è un meccanismo che si consuma, ma un giardino che si coltiva. Richiede luce, spazio, nutrimento e tempo. E se il tempo logora, è anche vero che lo stile di vita può riparare, proteggere, rallentare.
Cambiando ciò che mangiamo, ciò che pensiamo e come gestiamo il nostro respiro, possiamo trasformare ogni giorno in una scelta di lucidità. Perché non esiste un farmaco che possa sostituire la prevenzione fatta con consapevolezza.
Un cervello lucido è la base per una vita piena, un’umanità presente, un invecchiamento più sano e dignitoso. E ogni gesto, ogni abitudine, ogni re- spiro può diventare parte di questo atto di cura.
*L’articolo che hai appena letto è tratto dal webinar Macrolibrarsi Live con la dottoressa Stefania Cazzavillan del 17 marzo 2025.
Puoi rivederlo qui: macrogo.to/cervello-cazzavillan
LIBRO CONSIGLIATO
Stefania Cazzavillan
Un Cervello Tutto Nuovo Come rigenerarlo e potenziarlo con metodi naturali
Sperling & Kupfer, 2024
(clicca sulla copertina per acquistare il libro)
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